Il professor Giampiero Girolomoni parla di un disturbo fastidioso che più si conosce meglio si controlla. Vale per chi ne è colpito in età adulta e per chi ha un bambino “atopico”
La dermatite atopica (o eczema atopico) è un’alterazione della pelle che si manifesta con la comparsa di una o più aree, più o meno estese, infiammate e arrossate, sede di un prurito a volte così intenso da peggiorare in modo significativo la qualità della vita.
Colpisce il 20-30 per cento dei bambini e il 4/5% degli adulti.
Più di frequente inizia in epoca infantile, addirittura poco dopo la nascita, ma in alcuni casi si manifesta per la prima volta durante l’adolescenza o in età adulta.
I sintomi
La dermatite atopica è caratterizzata da:
- secchezza della pelle, prurito, desquamazione
- arrossamento associato alla comparsa del cosiddetto “essudato”, un liquido chiaro e trasparente che viene prodotto quando la pelle è infiammata in fase acuta.
- crosticine
- pelle ispessita, squamosa nella fase cronica (quando la manifestazione si protrae dopo la fase acuta)
- prurito anche molto intenso
Le aree del corpo colpite più comunemente sono viso, collo, inguine, incavo del ginocchio, incavo dell’avambraccio. L’eczema ha un andamento altalenante: in alcuni periodi è più esteso, in altri può diminuire completamente fino a sparire anche per mesi e mesi o, nei casi più fortunati, per sempre. Quando ricompare può interessare zone del corpo diverse dalle precedenti. In molti casi persiste sempre, con periodi di peggioramento.
Le cause
La dermatite atopica è influenzata da una predisposizione genetica che rende la pelle per sua natura secca e facilmente irritabile. Nel 70 per cento circa dei casi, chi ha la dermatite atopica appartiene a una famiglia in cui ci sono persone colpite da asma, rinite allergica, eczemi.
I fattori scatenanti della dermatite atopica
Qualsiasi condizione risulti irritante per la pelle può agire da fattore scatenante. In particolare, l’eczema può comparire in seguito al contatto con tessuti irritanti (per esempio, lana ruvida), oppure dopo un bagno prolungato senza successiva applicazione di una crema idratante o, ancora, dopo una sudata.
Le forti tensioni emotive possono peggiorare il problema o addirittura provocare una ricaduta. E’ stato smentito, invece, il legame tra dermatite atopica e allergie alimentari, cioè che vi siano alimenti che la scatenano. E’ vero però che può associarsi ad allergie alimentari e respiratorie.
La diagnosi
I dermatologi riconoscono il disturbo semplicemente osservando i sintomi. A volte viene prescritto un’analisi del sangue per il dosaggio delle IgE, speciali anticorpi che sono più elevati nel sangue, rispetto alla norma, in caso di allergie. Questo esame non è comunque considerato indispensabile per fare diagnosi. Possono inoltre essere prescritti test cutanei (prick test e patch test): accade in genere quando il dermatologo ha il dubbio che la dermatite sia scatenata dal contatto con una sostanza particolare (per esempio, metalli o profumi).
Cure per la dermatite atopica
La prima cura consiste nel controllare la secchezza della pelle. Per questo è importantissimo applicare subito dopo il lavaggio creme idratanti. La crema ideale non esiste, ma è comunque consigliabile scegliere un prodotto contenente pochissimi principi attivi: più ce ne sono più aumentano le probabilità che la crema risulti irritante.
Il contatto con l’acqua non deve essere prolungato. L’acqua non deve mai essere troppo calda e si deve usare pochissimo sapone.
I bagni in acque termali sulfureefavoriscono la scomparsa dell’eczema, prolungano i periodi di benessere e prevengono le ricadute. Anche dopo il bagno termale è fondamentale l’uso della crema idratante.
Il prurito intenso si può controllare con gli antistaminici. Pomate per uso locale a base di cortisone o altri farmaci ad azione antiinfiammatoria possono essere prescritti dal dermatologo (o dal pediatra) per limitare tutti i sintomi, prurito compreso. Nessun farmaco va impiegato di propria iniziativa: spetta sempre al medico indicare se, quando e cosa eventualmente utilizzare.
I raggi ultravioletti, soprattutto gli UVB a banda stretta, sono molto utile per la prevenzione delle recidive. In caso di eczema esteso vengono prescritti farmaci antiinfiammatori da prendere per bocca come la ciclosporina o l’azatioprina.
3 regole d’oro
- Le unghie vanno tenute corte e devono essere pulite, per limitare al massimo il rischio che la zona lesionata dal grattamento si infetti.
- L’asciugatura dopo la doccia o il bagno termale va eseguita tamponando con dolcezza, senza sfregare la pelle. Si devono usare teli di spugna morbida, in cui possibilmente non vi siano residui di detersivo. La crema idratante va sempre applicata dopo l’asciugatura.
- Evitare indumenti di lana o di fibre sintetiche. A contatto con la pelle si devono indossare capi di cotone, lino, seta. Gli indumenti intimi di colore chiaro sono da preferire ai neri, ai blu, ai marrone.
È vero che
L’andamento della dermatite atopica è influenzato dalla produzione ormonale, che a sua volta dipende dal ritmo circadiano (alternanza di luce e buio nell’arco delle 24 ore). Al mattino aumentano nel sangue i livelli di cortisolo, l’ormone prodotto dalle ghiandole surrenali che ha un’azione antiinfiammatoria e antiprurito. Grazie al cortisolo, nelle prime ore della giornata i sintomi si attenuano. Di sera, invece, con la diminuzione del cortisolo circolante, il prurito e il fastidio tendono ad aumentare.
Non è vero che
L’esposizione al sole migliora sempre e comunque l’eczema e, in generale, attenua i sintomi della dermatite atopica. Di fatto, il sole svolge un effetto benefico quando l’eczema è in fase di guarigione, mentre può peggiorare i sintomi in fase iniziale, quando la pelle è fortemente arrossata, con presenza di papule ed eventualmente di essudato.
Un po’ di dati
- 6-10 anni: epoca della vita in cui la dermatite si attenua nel 20 per cento dei casi
- 50%: percentuale di bambini che vanno incontro a un miglioramento durante l’adolescenza
- 20% circa: percentuale di bambini con dermatite atopica che tende a sviluppare l’asma dopo i due anni di vita.
- 70%: percentuale di persone con dermatite atopica nelle quali il disturbo è comparso in età adulta.