Per chiarire la differenza tra Fisiatra e Fisioterapista andiamo ad analizzare i profili professionali delle due figure.
PROFILO DEL MEDICO FISIATRA
Il fisiatra è un medico, che ha seguito il percorso di specializzazione in fisiatria, che si occupa di diagnosi clinica e trattamento, esclusivamente conservativo, delle patologie e degli infortuni che possono interessare l’apparato locomotore e/o i nervi periferici; la fisiatria è conosciuta anche con il nome di medicina fisica e riabilitativa.
In termini pratici il fisiatra affronta le condizioni dell’apparato muscolo-scheletrico e del sistema nervoso periferico, e le loro varie conseguenze, ricorrendo a rimedi non chirurgici quali – tanto per citare i principali – la fisioterapia, i farmaci, le infiltrazioni e l’uso di tutori. Effettua l’anamnesi, l’esame obiettivo generale, l’esame obiettivo specialistico, prescrive eventuali esami di laboratorio e strumentali. Il fisiatra può sviluppare piani di riabilitazione in team multidisciplinare o interventi diretti di sua competenza.
Tra i trattamenti che il fisiatra effettua in prima persona, sono da segnalare:
Le iniezioni di corticosteroidi e di ozono utili nella gestione delle condizioni infiammatorie acute o croniche; l’infiltrazione di acido ialuronico per le condizioni artrosiche; l’ ablazione a radiofrequenza.
L’attività del fisiatra mira ad aiutare il paziente a recuperare totalmente o in buona parte le funzioni dell’apparato locomotore o dei nervi periferici compromesse a seguito di una patologia, un infortunio o un intervento chirurgico, così che possa tornare a una vita normale o quasi normale.
Semplificando, il fisiatra formula una diagnosi clinica della patologia motoria e prescrive il trattamento adeguato. Nel fisiatra normalmente si intrecciano competenze interdisciplinari che spaziano in ambito ortopedico, neurologico, reumatologico, otorinolaringoiatrico.
IL PROFILO PROFESSIONALE DEL FISIOTERAPISTA
Decreto Ministero Sanità 14 settembre 1994, n. 741 (in GU 9 gennaio 1995, n. 6)
Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale del fisioterapista
Art. 1
E’ individuata la figura del fisioterapista con il seguente profilo: il fisioterapista è l’operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante (Laurea triennale), che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita.
In riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell’ambito delle proprie competenze, il fisioterapista:
- elabora, anche in equipe multidisciplinare, la definizione del programma di riabilitazione volto all’individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile;
- pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive utilizzando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali;
- propone l’adozione di protesi ed ausili, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia;
- verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale.
- svolge attività di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le sue competenze professionali.
La figura del fisioterapista è descritta come quell’operatore sanitario che avendo seguito il percorso formativo universitario e conseguito il titolo abilitante, svolga, “in via autonoma o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita”. La legge 251 del 2000, poi, precisa che gli operatori delle professioni sanitarie dell’area della riabilitazione hanno la facoltà di svolgere “con titolarità e autonomia professionale, nei confronti dei singoli individui e della collettività, attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e a procedure di valutazione funzionale, al fine di espletare le competenze proprie previste dai relativi profili professionali”.
Secondo il profilo professionale, codice deontologico, ordinamento didattico e leggi integrative, il fisioterapista si occupa quindi della prevenzione, diagnosi funzionale, cura e riabilitazione dei disturbi conseguenti a eventi patologici di varia natura, congeniti od acquisiti, e l’attività può essere svolta autonomamente o in collaborazione con altre figure sanitarie, in riferimento alla prescrizione e non su prescrizione medica, tramite quindi ciò che viene denominato come “ACCESSO DIRETTO” posizione che trova conferma anche dal Decreto Interministeriale del Ministero della Salute e del Ministero Economia e Finanza del Maggio 2002 che precisa che le prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione rese alla persona dalle professioni sanitarie siano sempre erogate in regime di esenzione IVA, essendo “prestazioni sanitarie”, a prescindere dalla presenza o meno di una prescrizione medica, chiarito poi dall’Agenzia delle Entrate al comma 2.2 della circolare 19/E del 1 Giugno 2012.
VALUTAZIONE FUNZIONALE FISIOTERAPICA
La valutazione fisioterapica è la fase iniziale del processo che permette al fisioterapista di definire se è indicato oppure inappropriato il suo intervento per migliorare il problema di salute del paziente stesso e individuare la miglior terapia da proporre.
Attraverso la valutazione fisioterapica vengono misurate le variabili inerenti alla patologia (libertà di movimento, forza muscolare, autonomia nella vita quotidiana) all’inizio del trattamento e alla fine, in modo da poter confrontare i due dati ed evidenziare un eventuale miglioramento.
con valutazione posturale, test muscolari, test neurologici e test propriocettivi.
Come si svolge la valutazione fisioterapica?
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ANAMNESI
La valutazione inizia con l’anamnesi del paziente ovvero l’indagine conoscitiva per capire la storia passata, raccogliere i dati e indagare le aspettative future.È consigliato ai pazienti di portare tutti gli esami relativi al motivo della visita (a volte è utile portare anche esami generali), diagnosi e prescrizioni degli specialisti che li hanno visitati.
Alla fine dell’anamnesi il fisioterapista arriva a capire se il paziente è nel posto giusto per risolvere il suo problema e al minimo dubbio (in clinica si parla di “red flags” ) il fisioterapista stesso invierà (o re-invierà) il paziente, con il proprio quesito clinico, dal relativo Medico Curante o Specialista per eventuali accertamenti diagnostici.
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OSSERVAZIONE
Si procede con un’attenta osservazione generale della persona per evidenziare asimmetrie, dismorfismi, alterazioni posturali, valutare le curve fisiologiche del rachide, l’appoggio dei piedi e più in generale la postura/atteggiamento posturale del soggetto
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VALUTAZIONE DEI MOVIMENTI SPONTANEI
A seconda della problematica riportata, si procede con l’osservazione dei movimenti spontanei dei muscoli e delle articolazioni, chiedendo l’esecuzione di alcuni gesti motori semplici.
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VALUTAZIONE PALPATORIA
E’ necessario approfondire l’esame valutativo con una palpazione del distretto interessato per valutare le capacità sensitive, il tono-trofismo muscolare e l’integrità delle articolazioni.
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VALUTAZIONE ARTICOLARE E MUSCOLARE
Si valuta poi la mobilità passiva di un segmento (ovvero la libertà di movimento di un’articolazione) e la mobilità attiva (tra cui coordinazione e forza nel movimento).
FORMULAZIONE DELLA DIAGNOSI FISIOTERAPICA
Terminato l’esame funzionale il fisioterapista formula la diagnosi funzionale fisioterapica (differente dalla diagnosi clinica di competenza medica) che prevede l’individuazione della disfunzione del paziente e delle cause fisiche o ambientali che la determinano o alimentano. A questo punto il fisioterapista propone al paziente l’eventuale programma riabilitativo, specifico e personalizzato, che mira a raggiungere gli obiettivi condivisi in merito alla risoluzione o riduzione della disabilità del paziente stesso, in relazione al suo problema fisico.
Il programma riabilitativo fisioterapico può prevedere:
- Esercizi terapeutici specifici
- Tecniche di terapia manuale
- Applicazione di terapie strumentali e/o elettromedicali
- Proposta e addestramento all’uso di eventuali ortesi e/o ausili
- Consigli posturali in relazione alle posizioni mantenute durante la giornata
- Educazione o rieducazione al movimento e ad una sana attività fisica
- Addestramento ad esercizi da svolgere da solo a casa, in palestra o in gruppi di ginnastica medica
Il trattamento fisioterapico prevede una continua rivalutazione del paziente, con possibili modifiche al trattamento stesso in relazione alle esigenze degli obiettivi stabiliti.
La forza di questo processo valutativo sta nel formulare ipotesi che vengono aggiornate “in tempo reale” e se necessario riformulate alla luce di cambiamenti anche inattesi.
Quando è indicata una valutazione fisioterapica? Nei seguenti casi:
- dolori muscolari, osteo-articolari ricorrenti
- disfunzioni muscoloscheletriche, articolari o vertebrali
- disturbi legati all’invecchiamento
- nei bambini, ritardo nello sviluppo delle funzioni motorie
- disfunzioni neuromuscolari
- necessità di utilizzare busti, plantari o qualsiasi altro ausilio
Alle Terme di Sirmione un team di medici specialisti e fisioterapisti possono seguire la persona nel percorso di cura e di riabilitazione. E’ necessario prenotare la visita specialistica per tempo.
Per maggiori info visita il sito o chiama lo 0309904923 per prenotare.