L’ipertensione, o ipertensione arteriosa, ad oggi è considerata il più importante fattore di rischio per patologie cardiovascolari, tra cui ictus, infarto miocardico e insufficienza cardiaca. L’ipertensione aumenta con l’avanzare dell’età e nelle donne è particolarmente evidente dopo la menopausa.
Negli ultimi trent’anni il numero di persone affette da questa nel mondo è raddoppiato, passando da 650 milioni a 1,2 miliardi, mentre si stima che la percentuale di ipertesi in Italia sia circa il 18% che aumenta progressivamente all’aumentare dell’età fino a superare il 50% oltre i 74 anni di vita.
Per comprendere meglio cosa sia, è necessario spiegare il significato della pressione arteriosa e accennare ai suoi valori.
Quest’ultima è la forza esercitata dal sangue contro la parete delle arterie e viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg). Quando il cuore si contrae e il sangue passa nelle arterie, si registra la pressione arteriosa più alta definita “sistolica” o massima; quando invece tra un battito e l’altro il cuore si riempie di sangue, si registra la pressione arteriosa più bassa, detta “diastolica” o minima.
Anche se questi valori possono variare nel corso della giornata (possono aumentare con lo sforzo, le emozioni, il freddo o il dolore e diminuire con il riposo e il sonno), esistono dei valori precisi che vengono considerati “normali”: quando la sistolica è inferiore a 120 mmHg e quella diastolica inferiore a 80 mmHg. Un soggetto è iperteso quando invece i valori stessi della pressione sistolica superano i 140 mmHg o quelli della pressione diastolica i 90 mmHg.
Come abbassare la pressione alta
Tutte le principali linee guida sottolineano come la terapia farmacologica (fondamentale per il trattamento dell’ipertensione arteriosa e per la riduzione del rischio di complicanze cardiovascolari e cerebrali), deve essere necessariamente associata a misure non farmacologiche, definite come “modificazione dello stile di vita”.
Uno stile di vita sano è poi ancora la soluzione per difendersi dalla pressione alta e dai correlati rischi cardiovascolari. In particolare possono essere adottate fin da subito le seguenti regole per prevenire:
- riduzione del peso corporeo;
- dieta ricca di frutta, vegetali e povera di grassi;
- riduzione dell’apporto di sale a meno di 5 grammi al giorno;
- fare attività fisica regolare: camminare o correre per almeno 30 minuti al giorno;
- moderare il consumo di alcool.
Chi è iperteso può effettuare un ciclo di cure termali?
Sì. L’ipertensione arteriosa, quando trattata farmacologicamente e ben compensata, non costituisce una controindicazione alle terapie termali. Le visite di ammissione alle cure termali a cui ogni paziente viene sottoposto permette di selezionare e monitorare ogni fattore di rischio presente o che possa eventualmente presentarsi durante il ciclo di cure, affinché le stesse possano svolgersi nella maggiore sicurezza e con il risultato migliore in termini di prevenzione e cura.
Presso Terme di Sirmione inoltre è stato effettuato uno studio osservazionale (della durata di 24 mesi) sulle variazioni di pressione arteriosa in pazienti (normotesi o ipertesi in terapia) sottoposti a fango-balneoterapia e terapie inalatorie.
Dallo studio è emerso come in tutti i soggetti appartenenti ai gruppi di studio, non si siano verificati episodi di ipotensione o lipotimie determinando dunque il successo e la sicurezza delle stesse terapie. Inoltre, dopo i 12 giorni di terapie si è registrata una riduzione di circa 7 mmHg della pressione arteriosa diastolica nei pazienti sottoposti a fango-balneoterapia e di 7 mmHg della pressione sistolica nei pazienti sottoposti a terapie inalatorie.
Le terme del futuro
Sebbene i primi risultati dello studio siano stati incoraggianti, è fondamentale riconoscere quanto siano parziali e soprattutto di quanta necessità ci sia di continuare a studiare ed approfondire tale tema. In particolare, i dati raccolti nello studio esplorativo presentato suggeriscono quanto possa essere importante considerare il fango sulfureo salsobromoiodico non solo come coadiuvante o preventivo delle malattie croniche osteoarticolari, ma di un suo ipotetico ruolo preventivo e terapeutico nella patologia ipertensiva.
Concentrarci sulla frontiera della prevenzione potrebbe essere la strada per far conoscere il termalismo alle nuove generazioni , permettendo a noi medici di sviluppare una professione verso azioni preventive mirate ad una popolazione che sin da giovane impara a prendersi cura di se stessa attraverso un miglioramento dello stile di vita che passi anche dalla assidua frequentazione delle terme.
In questo modo magari, un giorno potremo anche riuscire a prescrivere meno terapia farmacologica e più terme .
Il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) riconosce 1 ciclo di 12 sedute di fangoterapia (con o senza bagno) in 12 giorni in un anno. Per usufruire di tali cure convenzionate è necessario che il proprio medico di base o uno specialista prescriva la ricetta rossa. Prima di procedere alle cure viene effettuata presso Terme Virgilio una visita di ammissione da parte dei nostri medici. La visita deve essere prenotata con anticipo.
Testo a cura di Dott.ssa Maria Lopez, Medico Esperto in Idrologia Medica e Medicina Termale
Bibliografia :
1: Forouzanfar MH , Liu P, Roth GA, et al. GlobalBurden of Hypertension and Sistolic Blood Pressure of at Least 110 to 115 mmHg, 1990-2015. JAMA 2017; 317:165-82.
2: https://www.epicentro.iss.it/cardiovascolare/whd
3: https://www.cuore.iss.it/prevenzione/ipertensione
4: Verdecchia P., Aita A., Savino K., et al. Trattamento farmacologico dell’ipertensione arteriosa . Rivista SOMG 2020; 27(1):42-49.
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