Il linfedema consiste in un accumulo di linfa nei tessuti determinato da una ridotta capacità di trasporto linfatico ad eziologia congenita o acquisita.
È una malattia fortemente invalidante che interessa prevalentemente gli arti inferiori, ma possono essere colpiti anche gli arti superiori soprattutto dopo interventi chirurgici di mastectomia o quadrantectomia seguiti da radioterapia per la cura del carcinoma della mammella.
Il sesso maggiormente interessato è quello femminile; l’età più colpita 30/40 anni.
In Italia si stima un’incidenza di circa 40 mila nuovi casi all’anno (di poco inferiore al carcinoma mammario) con un numero totale di pazienti che può raggiungere i 2 milioni. Questi dati confermano che la malattia, nelle sue svariate forme, non è assolutamente rara e necessita di un approccio multidisciplinare articolato che metta al centro la persona e le famiglie progettando molteplici e svariati strumenti di prevenzione, di terapia e di riabilitazione. Questi interventi sono peraltro di grande importanza per prevenire le gravi complicazioni che questa malattia può comportare.
Dal punto di vista clinico si possono distinguere quattro stadi di malattia (Brunner):
- preclinico con assenza di edema, ma presenza di linfopatia);
- l’edema presente di giorno che regredisce con il riposo notturno o con la posizione declive;
- l’edema permanente che non regredisce col riposo;
- infine l’elefantiasi con possibili complicanze infettive (edema fibrotico).
Lo stadio più frequente nella pratica clinica è l’edema permanente che non regredisce col riposo. Esistono dei segni clinici particolari che il medico generale deve rilevare in modo che possa indirizzare il paziente ad uno specialista o in un centro dedicato. I due segni fondamentali, specifici per un linfedema sono: il segno di STEMMER e l’edema del dorso del piede ( segno del panino all’olio).
DIAGNOSI
La diagnosi clinica deve sempre essere confermata dagli esami strumentali che, in ordine temporale, sono:
- ecografia dei tessuti molli;
- ecocolor doppler venoso;
- linfoscintigrafia;
- risonanza magnetica linfatica (Linfoangiorisonanza).
Prevenzione, terapia e riabilitazione alle Terme di Sirmione
Terme di Sirmione è fortemente presente in tutti gli stadi della malattia e in ogni segmento del trattamento.
Attualmente è attiva, in modo aspecifico con:
Un Servizio di Chirurgia Vascolare
Un Servizio di Fisiatria con i tecnici addetti.
Apparecchiatura di Ecocolordoppler
Apparecchiatura di pressoterapia o compressione pneumatica intermittente
Linfodrenaggio manuale
Bendaggio elasto compressivo
Bagno termale con idromassaggio
PROPOSTA LINFEDEMA
Per completare il trattamento di questa grave malattia e intervenire sulle tre fasi di intervento(prevenzione- terapia e riabilitazione) Terme di Sirmione propongono un trattamento combinato di:
- BEMER terapia*;
- linfodrenaggio manuale linfatico umido*;
- idromassaggio termale in vasca.
*DRENAGGIO MANUALE LINFATICO UMIDO
Questo genere di massaggio potrebbe essere praticato in molteplici malattie edematose ( post trauma- post infiammatorie- post operatorie), ma trova la sua indicazione migliore nei linfedemi degli arti superiori e inferiori.
*TERAPIA FISICA VASCOLARE BEMER (Bio Elettric Magnetic Energy Regulation)
L’80% circa di tutto il sistema circolatorio è rappresentato dai microvasi.
Il dispositivo BEMER agisce attraverso microstimoli elettromagnetici a bassa densità che provocano una efficace stimolazione del meccanismo di regolazione della microcircolazione determinando un graduale ma netto miglioramento dell’irrorazione sanguigna e linfatica di tutti gli organi, favorendo gli scambi biochimici periferici e l’omeostasi di tutti i distretti. L’apparecchio ha in dotazione anche un piccolo tappeto specifico per gli arti per cui può essere utilizzato anche nei casi di linfedema.
Il servizio di chirurgia Vascolare è seguito dal dott. Francesco Puccio, medico specialista in Chirurgia Generale, Vascolare e Urgenza.
Per maggiori info visita il sito o chiama lo 0309904923 per prenotare.