Che cosa sono
Le bronchiectasie sono una patologia infiammatoria respiratoria cronica, caratterizzata radiologicamente da una dilatazione permanente dei bronchi e clinicamente da una situazione che comprende tosse quotidiana, espettorazione cronica, e frequenti infezioni respiratorie.
È una diagnosi che è sempre stata sottostimata ma oggi, grazie alla TAC ad alta risoluzione (HRTC), si è incrementato sensibilmente il riconoscimento delle bronchiectasie, pur in presenza di pazienti paucisintomatici o asintomatici.
Esistono forme di bronchiectasie congenite associate spesso alla fibrosi cistica, alla discinesia ciliare primitiva, alle immunodeficienze, ma nella stragrande maggioranza dei casi queste alterazioni sono acquisite, secondarie a infezioni bronchiali cronicizzate di natura batterica o virale o che insorgono successivamente alle malattie dell’infanzia come pertosse, morbillo, micosi polmonari.
Talvolta, la patologia bronchiectasica è sottovalutata per l’uso frequente degli antibiotici che rallentano il naturale peggioramento clinico della forma e di conseguenza l’esatta diagnosi.
La presenza di tosse produttiva prolungata o cronica, le frequenti riacutizzazioni febbrili, il ripetersi di broncopolmoniti, specie se si ripresentano nella stessa sede, devono far sospettare la patologia bronchietasica: una semplice TAC del torace ad alta definizione confermerà l’ipotesi diagnostica o la escluderà con quasi assoluta certezza.
Terapia
Indipendentemente dalla causa e dalle patologie associate, sono tre gli aspetti che rappresentano il core della terapia nelle bronchiectasie:
- Fisioterapia respiratoria;
- Uso di antibiotici orali;
- Uso di antibiotici inalatori.
La terapia antibiotica è essenziale specialmente se impostata sulla scorta di esami batteriologici con relativo antibiogramma, tutte le volte che si presenti una riacutizzazione
Le cure termali
L’ambiente termale offre dei trattamenti complementari che contribuiscono a ridurre le riacutizzazioni, che sono le principali responsabili del progressivo declino della funzione respiratoria, fino ad arrivare ad una vera e propria insufficienza d’organo.
Le cure inalatorie con acqua sulfurea aiutano a drenare le secrezioni (lo zolfo è infatti un efficace mucoregolatore naturale), ossia a far fluire il muco. Se poi è accompagnata da un adeguato programma di Fisiokinesiterapia respiratoria (ginnastica respiratoria) risulta ancora più efficace.
La Fisiokinesiterapia respiratoria, infatti, con particolari posture, renderà più facile il drenaggio delle secrezioni bronchiali, già trattate dalla terapia inalatoria.
Piccoli accorgimenti possono migliorare le condizioni di vita del paziente che verrà risparmiato per esami, farmaci, ricoveri, ore di lavoro perse e precoce insorgenza di una possibile invalidità permanente.
Ventilazione polmonare
La ventilazione polmonare, solitamente associata ad aerosol e inalazioni, è efficace nel trattamento delle patologie delle basse vie respiratorie, in particolare per le bronchiti asmatiformi nella broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e nella bronchite cronica bronchiectasica.
Consiste in una tecnica di respirazione assistita su volume corrente (volume di aria introdotto durante ogni inspirazione ed emesso ad ogni espirazione in respirazione spontanea) utilizzando ventilatori che generano pressione, sincronizzando l’insufflazione con l’inizio dell’inspirazione.
Viene quindi erogato al paziente idrogeno solforato, adeguatamente medicato con antibiotici, fluidificanti, steroidi, a varie concentrazioni di ossigeno.
Irrigazione nasale
Con l’irrigazione si deterge la mucosa dalle croste e dalle secrezioni ristagnanti e la si prepara all’applicazione delle altre cure inalatorie e delle insufflazioni o politzer.
L’irrigatore nasale (“oliva nasale”) permette di introdurre un flusso di acqua a bassa pressione alternativamente nelle due narici, mentre il paziente respira normalmente a bocca aperta. La testa deve essere chinata in avanti e inclinata di lato di circa 45° e l’oliva deve essere diretta orizzontalmente e non verso l’alto. In genere si irrigano circa due litri di acqua a 37-38 °C in 8’.
Aerosol
In una cura inalatoria completa è compreso solitamente l’aerosol costituito da una finissima sospensione di acqua termale.
L’acqua, contenuta in un recipiente dove viene continuamente rinnovata, viene aspirata e fatta uscire sotto pressione da una sottile terminazione detta “pisper”. Tale getto viene indirizzato contro una cupola contenuta in una ampolla. Il risultato è la frantumazione dell’acqua in particelle di diverso diametro: quelle da 3 a 5 µ raggiungono il livello tracheo-bronchiale, quelle inferiori a 3 µ raggiungono i distretti respiratori inferiori.
La somministrazione avviene solitamente con mascherina, salvo il medico non richieda l’uso del boccaglio e/o forcelle nasali. La temperatura di somministrazione è di circa 30 °C e la durata è di 12’.
Aerosol ionizzato
L’aerosol ionizzato è un aerosol di acqua fluente cui viene associata l’aeroionoterapia negativa. Tale carica elettrica impedisce alle particelle di agglomerarsi, permettendo loro di arrivare nelle vie aeree più profonde, determinando un miglior utilizzo dell’ossigeno a livello cellulare e svolgendo una importante azione antinfiammatoria.
Terapia termale in convenzione con il S.S.N.
Allo stabilimento Virgilio delle Terme di Sirmione è presente il Centro di Broncopneumologia con 50 anni di esperienza, dove un team di specialisti valuta le specifiche situazioni, stendendo piani di trattamento altamente personalizzati.
Il Servizio Sanitario Nazionale riconosce per le bronchiectasie 1 ciclo integrato di cure termali. Per usufruire di tale convenzione, è necessario che il proprio medico di base riporti sulla ricetta rossa la dicitura “ciclo integrato della ventilazione polmonare” con la relativa diagnosi.
Per maggiori info visita il sito o chiama lo 0309904923 per prenotare.