Detta anche metatarsalgia di Civinini-Morton, è una patologia degenerativa di uno o più nervi sensitivi plantari. E’ molto diffusa. La localizzazione più frequente è fra la terza e la quarta testa dei metatarsi, ma la si può rinvenire anche fra la seconda e la terza testa dei metatarsi.
E’ un rigonfiamento del nervo sensitivo interdigitale, provocato da uno stimolo irritativo cronico di natura meccanica. Si forma così una cicatrice fibrosa intorno al nervo stesso, subito prima della sua biforcazione alla radice delle dita.
Cause e diagnosi
Molte sono le cause che possono essere responsabili della metatarsalgia di Morton; tra le più frequenti ricordiamo
- uso di calzature non adeguate :
Tacchi alti, se utilizzati abitualmente, portano a caricare un peso maggiore sull’avampiede.
Calzature strette che comprimono l’avampiede, in particolare le teste metatarsali.
- obesità o sovrappeso
- alluce valgo
- alterazioni posturali, molte persone mentre camminano poggiano male il piede
- piede spastico neurologico
- piede diabetico
- piede cavo con piattismo dell’arcata trasversa anteriore
- lassità capsulo legamentosa
- alterazioni artrosiche e artritiche
- microtraumi frequenti per aumento di carico sull’avampiede quali si apprezzano calcando, durante l’attività sportiva, superfici accidentate ( atleti che praticano il golf ) corsa o marcia se praticata costantemente, può creare continui micro-traumi.
- malformazione congenita del piede, anche lieve
- trauma al piede, come la frattura di un osso del piede o una distorsione con conseguente gonfiore.
E’ quindi evidente come, nella maggior parte dei casi, affinché il paziente possa accusare una meta tarsalgia, sia necessario un carico anomalo del piede, in particolare sull’avampiede.
Soggettivamente il Paziente accusa dolore molto intenso, trafittivo; avverte bruciore, sensazione di scossa elettrica e, di conseguenza, l’impellenza di togliere la calzatura. Il dolore si presenta con più frequenza sotto carico, ma può essere avvertito anche a riposo. In molti casi si hanno parestesie, intorpidimento e un calo della sensibilità.
All’esame clinico, il piede non presenta generalmente particolari alterazioni di tipo morfologico; talvolta può esserci la presenza di tumefazione. Nella metatarsalgia, spesso, bisogna escludere altre cause patologiche di dolore e parestesie. Per tale motivo possono risultare utili esami strumentali quali radiografia, ecografia e RNM, nella diagnosi differenziale vanno tenute in considerazione, infatti, patologie quali:
- fratture delle teste metatarsali
- necrosi avascolare
- capsulite
- noduli reumatoidi
- tenosinoviti
- neoplasie
Trattamento e prevenzione
Il comportamento più saggio da adottare per prevenire questa sindrome è quello di rivolgersi allo specialista Ortopedico o Fisiatra per valutare la morfologia e la funzionalità del piede.
Ove si dovessero apprezzare dimorfismi plantari tali da alterare il corretto appoggio del piede e, di conseguenza, la deambulazione, si consiglierebbero adeguati plantari su misura. Ciò metterebbe il piede nelle migliori condizioni possibili per rispondere adeguatamente a qualsiasi sollecitazione meccanica.
La terapia conservativa della metatarsalgia sostenuta dal neuroma di Morton si basa su due tipi di interventi:
- Scarico funzionale, per quanto possibile, dell’avampiede
- Riduzione della flogosi e del rigonfiamento del nervo sensitivo
Nel primo caso, specie se la patologia dolorosa è in atto da meno di sei mesi, si consiglia al Paziente l’uso di plantari, su misura.
Nel secondo caso si interviene con:
- Terapia farmacologica con FANS
- Infiltrazioni locali con cortisone
- Terapie fisiche (ultrasuoni, laser, tecarterapia ecc. )
Ai fini del trattamento è molto importante la precocità della diagnosi; se la sintomatologia è presente da meno di sei mesi è possibile tentare interventi di tipo conservativo, nel caso invece permanga da più tempo è quasi sempre necessario l’intervento chirurgico di asportazione del nervo interessato (neurectomia). L’asportazione non provoca problematiche a livello di movimento delle dita dal momento che il nervo in questione ha esclusive caratteristiche di tipo sensitivo; può permanere invece una leggera diminuzione della sensibilità cutanea nella zona interessata.
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