CHE COS’E’
E’ una sindrome compressiva a carico del nervo mediano al polso, nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale. Nel tunnel o canale carpale, oltre al nervo mediano, passano strutture vascolari e tendinee.Varie sono le cause responsabili della sindrome. Oltre ai traumi e alle deformazioni artritiche e artrosiche delle mani, vengono annoverati anche prolungati e ripetitivi movimenti di flesso estensione della mano e del polso.
CHI COLPISCE
Ne risultano più spesso colpiti gli addetti al settore manifatturiero, elettronico, tessile, alimentare, calzaturiero, pellettiero, come pure gli addetti al confezionamento pacchi, cuochi di albergo e gli addetti ai pubblici esercizi.
In circa il 70% dei casi è bilaterale, con prevalenza della mano dominante.
Fra gli sportivi, anche coloro che praticano bowling, tennis o il golf, o l’utilizzo di strumenti musicali (come la chitarra), obbligati come sono a movimenti del polso del tipo descritto, possono rimanere affetti da un’infiammazione dei nervi e dei tendini che scorrono dentro il tunnel carpale. L’aumento delle dimensioni delle suddette strutture, secondario alla flogosi e la non estensibilità del legamento trasverso del carpo determinano una compressione del nervo mediano. Nei golfisti ad esempio spesso è aggravato da un’impugnatura incongrua dell’attrezzo e dalla sua costante pressione sul carpo e sul polso.
SINTOMI
La Sindrome del tunnel carpale si manifesta con formicolii e sensazione di intorpidimento prevalenti alle prime tre dita della mano, soprattutto al mattino e durante la notte; quindi compare dolore che si irradia all’avambraccio; se la patologia si aggrava compaiono perdita di sensibilità alle dita e perdita di forza alla mano.
CURA
“Per una conferma diagnostica è importante eseguire un esame clinico funzionale adeguato, completato da un esame elettromiografico.Vengono quindi valutati la forza muscolare, i riflessi osteotendinei e la sensibilità. Alcuni test clinici possono aiutare a formulare una corretta diagnosi. I più conosciuti sono il test di Tinel e di Phalen.” afferma il dott. Domenico Minuto; medico specialista in Ortopedia e traumatologia, Medicina Fisica e Riabilitazione alle Terme di Sirmione. Nei casi in cui ai sintomi specifici, costituiti da dolore al polso e parestesie alla mano e alle dita, non si associano deficit di forza e sensibilità e, all’esame elettromiografico, non compaiono segni di severe anomalie, si può istaurare una terapia conservativa costituita da:
- Terapia medica con farmaci antinfiammatori non steroidei;
- Terapia fisica ( ultrasuoni, tecar, laser, ecc.);
- Terapia infiltrativa con cortisonici e anestetici;
- Eventuali splint o tutori al polso con funzione protettiva e limitante la flesso – estensione.
Ove, nonostante un’accurata terapia non regredissero i disturbi e insorgessero alterazioni funzionali e danni neurologici evidenziabili all’elettromiografia, allora sarebbe consigliabile la terapia chirurgica.
Per evitare la formazione di cicatrici interne e, di conseguenza, una possibile ripresa dei disturbi neurologici da compressione, a distanza di 20 giorni dall’intervento chirurgico può essere eseguita terapia fisica con Ultrasuoni o Tecar terapia in cicli di 10 sedute.
Allo stabilimento Virgilio delle Terme di Sirmione un team di medici specialisti e fisioterapisti possono seguire la persona nel percorso di cura e di riabilitazione. E’ necessario prenotare per tempo.
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