Alle Terme di Sirmione, nella fase acuta vengono utilizzate diverse terapie fisiche strumentali per il trattamento degli esiti del trauma distorsivo come ematomi ed edemi, mentre per il recupero funzionale vengono svolte sedute di crenokinesiterapia ovvero la riabilitazione in acqua termale, rieducazione posturale globale, riabilitazione propriocettiva e in accordo con il fisiatra anche un ciclo di fangoterapia .
Chi colpisce
I numeri delle distorsioni della caviglia
Le statistiche parlano circa 5.000 traumi distorsivi al giorno in Italia, negli Stati Uniti più di 23.000, nel mondo si arriverebbe alla cifra di una distorsione ogni 10.000 persone ogni giorno.
Nell’età giovanile la distorsione di caviglia è di maggiore frequenza nei maschi, correlata soprattutto all’attività sportiva, con il raggiungimento dell’età adulta diviene più frequente nelle donne. Tra le cause di rischio sono da considerare fattori intrinseci ed estrinseci quali età, sesso, caratteristiche fisiche della persona (deficit di forza, limitazione dell’articolarità, lassità articolare costituzionale), precedenti traumi alla caviglia, spesso infatti, un tono muscolare insufficiente, sedentarietà e l’utilizzo di calzature come i tacchi alti possono essere motivo di cadute e distorsioni.
Le donne con il raggiungimento della menopausa soffrono un più rapido indebolimento delle ossa, considerato che molti traumi distorsivi si possono associare a lesioni ossee appare utile garantire una buona stabilità attraverso esercizi di rinforzo e di propriocezione.
Questa tipologia di distorsione è la più frequente in ambito sportivo, ma anche nella vita quotidiana c’è un’alta incidenza di casi. La frequenza elevata dipende proprio dall’anatomia dell’articolazione su cui carica l’intero peso corporeo e soprattutto, i movimenti che questa permette.
Le distorsioni della caviglia costituiscono il 15% di tutti gli infortuni negli atleti; la percentuale più alta si riscontra nella pallavolo (56%), seguita subito dal basket (55%) e poi dal calcio (51%). Tuttavia, anche la corsa di resistenza espone ad un alto rischio di distorsione (40%).
La maggior parte delle persone arriva ad un totale recupero funzionale ma nel 20-40% circa dei casi compaiono dolore e instabilità cronica.
Cenni di anatomia funzionale
La stabilità di un’articolazione dipende dai vincoli costituiti dalla configurazione ossea e dal contenimento attivo e passivo dei tessuti molli.
Il contenimento attivo dei tessuti molli dipende da muscoli e tendini mentre il sostegno passivo è garantito dai legamenti e dalla capsula articolare.
Il complesso legamentoso laterale è la struttura maggiormente coinvolta nelle distorsioni della caviglia ed è composto dal legamento peroneo-astragalico anteriore (LPAA), dal legamento peroneo-calcaneare (LPC) e dal legamento peroneo-astragalico posteriore (LPAP).
Classificazione | |
grado 1 (lieve) | non compaiono rotture macroscopiche, presenta una modesta tumefazione o dolorabilità, il danno funzionale è assente o minimo, non
compare instabilità articolare. |
grado 2 (moderata) | parziale rottura del legamento con
moderata tumefazione e dolorabilità, parziale perdita della funzione articolare e una lieve instabilità. |
grado 3 (grave) | rottura completa del legamento
con tumefazione, ecchimosi e dolorabilità, incapacità di sostenere il peso sull’arto e instabilità meccanica dell’articolazione. |
Diagnosi
La diagnosi di distorsione della caviglia è soprattutto clinica; non tutti i pazienti richiedono le radiografie.
Se la valutazione clinica della lesione è impossibile (p. es., a causa di uno spasmo muscolare o di dolore), la caviglia deve essere immobilizzata per pochi giorni e poi rivalutata dopo la diminuzione del dolore e della contrattura.
Una lesione è di solito associata a una sensazione di lacerazione o a uno schiocco avvertita nella regione laterale della caviglia. Nelle distorsioni di grado 1 l’esame obiettivo rivela una lieve tumefazione, nei gradi 2 e 3 la tumefazione è diffusa, da modesta a importante, compare immediatamente e l’intenso dolore iniziale si calma dopo qualche ora, ma ritorna più intensamente quando l’emorragia continua 6-12 ore dopo il trauma.
La dolorabilità di solito viene rilevata sul bordo anteriore del perone nelle lesioni del LPAA e sull’apice del perone nelle lesioni del LPC. Sono importanti le prove di stress per valutare l’integrità dei legamenti. Per individuare segni di instabilità articolare vengono di solito utilizzati il test del cassetto anteriore e il test di inclinazione dell’astragalo; un risultato positivo del test del cassetto, >5 mm di traslazione anteriore, indica una rottura del LPAA; mentre un risultato positivo del test di inclinazione, >5 mm con un limite finale elastico, indica una lesione combinata del LPAA e del LPC.
Le distorsioni della caviglia devono essere differenziate dalle fratture da avulsione della base del 5o osso metatarsale, dalle lesioni del tendine di Achille, e dalle fratture del domo astragalico, che possono causare sintomi simili.
È importante confrontare sempre la caviglia infortunata con quella controlaterale perché alcuni pazienti sono per natura più flessibili (lassità legamentosa) e questo potrebbe portare ad un test falso positivo.
Diagnostica per immagini
Le proiezioni radiografiche antero-posteriore, laterale e obliqua della caviglia sono eseguite per escludere fratture clinicamente significative. I criteri clinici (regole sulla caviglia di Ottawa) vengono utilizzati per determinare se sono necessarie le radiografie; questi criteri sono utilizzati per contribuire a limitare le radiografie ai pazienti con più probabilità di avere una frattura richiedente un trattamento specifico. La RX alla caviglia è necessaria solo se i pazienti hanno dolore e una delle seguenti opzioni:
- Età > 55 anni
- Incapacità a sopportare il carico senza sostegno subito dopo l’infortunio e nel pronto soccorso (per 4 passi), con o senza zoppia
- Dolenzia ossea entro 6 cm del bordo posteriore o dell’apice di entrambi i malleoli
Le distorsioni che sono dolorose, dopo 6 settimane possono richiedere ulteriori esami come l’ecografia o la risonanza magnetica per identificare le lesioni trascurate ed impercettibili.
Trattamento della distorsione
Il trattamento in fase acuta per le distorsioni di grado 1 e 2 è la riabilitazione funzionale con l’utilizzo di un tutore, che permette, rispetto all’immobilizzazione con il gesso, un più precoce ritorno al lavoro e all’attività fisica senza determinare un tasso più alto di sintomi tardivi (instabilità della caviglia, dolore, rigidità e ipostenia muscolare); nel grado 3 uno stivale gessato amovibile offre maggiore stabilità e protezione, permettendo un carico precoce.
Immediatamente dopo la lesione viene seguito il principio PRICE (protezione, riposo, ghiaccio, compressione, elevazione) con l’obiettivo di ridurre l’ emorragia, la tumefazione, l’infiammazione e il dolore.
In fase subacuta, gli obiettivi includono sempre il controllo del dolore, della tumefazione e dell’infiammazione; successivamente l’intervento è mirato al recupero articolare selettivo della tibiotarsica, recupero della forza muscolare, della stabilità e propriocezione con esercizi di riprogrammazione neuromotoria. Durante questa fase di maturazione della cicatrizzazione del legamento, circa 3 settimane dopo la lesione, uno stretching controllato dei muscoli e dei movimenti dell’articolazione favorisce un orientamento più normale delle fibre di collagene restituendo maggiore resistenza al legamento. La terapia riabilitativa è necessaria ad evitare la rigidità, ad aumentare la forza muscolare ed a prevenire instabilità croniche della caviglia.
Alle Terme di Sirmione
La nostra équipe di riabilitazione si occupa del trattamento delle distorsioni dalla fase acuta fino alla completa ripresa funzionale accompagnando la persona nel percorso di completa guarigione.
In fase acuta vengono utilizzate diverse terapie fisiche per il trattamento degli esiti del trauma distorsivo come ematomi ed edemi, velocizzandone il riassorbimento, e delle lesioni tissutali migliorandone e favorendone la rigenerazione. A tale scopo ci si avvale dell’utilizzo di Tecar , Bemer, ultrasuoni e laser , tutte terapie efficaci, non invasive e non dolorose.
Per velocizzare il recupero del carico e del corretto schema del cammino viene svolta la crenokinesiterapia ovvero la riabilitazione in acqua termale attraverso un programma di esercizi personalizzati con fisioterapista.
Il piano riabilitativo può includere sedute di ginnastica posturale attraverso la metodica riabilitativa di Rieducazione Posturale globale ( secondo Ph. E. Souchard) che intende riequilibrare secondo la corretta biomeccanica, l’assetto posturale, la distribuzione dei carichi, attraverso posture in carico e scarico, inoltre, viene svolta la riabilitazione propriocettiva per migliorare l’equilibrio e la stabilità con lo scopo di diminuire infortuni futuri.
In accordo col fisiatra è possibile inserire anche all’interno del percorso di recupero dall’infortunio un ciclo di fangoterapia per sfruttare al meglio gli effetti antidolorifici ed antinfiammatori del fango termale.
Si ringrazia dott. ssa Silvia Marcoli, fisioterapista e osteopata alle Terme di Sirmione.
Allo stabilimento Virgilio delle Terme di Sirmione un team di medici specialisti e fisioterapisti possono seguire la persona nel percorso di cura e di riabilitazione. Si praticano anche l’agopuntura e l’ozonoterapia. E’ necessario prenotare per tempo.
Per maggiori info visita il sito o chiama lo 0309904923 per prenotare.