La sindrome dell’intestino irritabile, denominata IBS, è una sindrome multifattoriale caratterizzata da un complesso di sintomi addominali prevalentemente dolorosi accompagnati da irregolarità dell’alvo e determinati da alterazioni motorie/funzionali del colon.
E’ la causa più frequente di richiesta di visita per malattie gastroenteriche.
Non si conoscono le cause specifiche, ma sono state individuati almeno quattro meccanismi patogenetici:
- alterazioni della motilità intestinale
- stato di ipersensibilità viscerale
- alterazioni del microbiota intestinale
- disturbi della sfera psicologica
La diagnosi è fondamentalmente clinica e si basa sui “Criteri di Roma IV” e sull’esame obiettivo.
Il sintomo più rilevante è il dolore addominale recidivante, in media, almeno 1 giorno alla settimana negli ultimi 3 mesi, associato alla defecazione e accompagnato a modificazioni della frequenza e della forma e consistenza delle evacuazioni.
Le modificazioni dell’alvo in senso stitico individuano una forma patologica che viene denominata IBS forma “C”, quella diarroica forma “D” e, un’ultima forma che viene chiamata mista “M” in quanto si registrano periodi alterni di stipsi e diarrea.
La visita medica costituisce un momento fondamentale della diagnosi non solo per porre il sospetto di IBS, ma, soprattutto, per escludere patologie organiche di diversa natura che richiederebbero altri esami diagnostici di laboratorio, di imaging ed endoscopici.
La terapia non è un processo semplice in quanto non si conosce la vera causa della malattia e quindi non è possibile stabilire un trattamento eziologico specifico.
Cardini essenziali della terapia sono: un forte rapporto di fiducia tra il medico e il paziente, consigli dietetici ragionati e modulati a seconda della forma patologica e degli esami di laboratorio e una terapia farmacologica che prevenga i sintomi, solitamente intermittenti, della malattia.
Una considerazione a parte merita il lavaggio colico (idrocolonterapia) che, pur non riconosciuto dalla medicina ufficiale, viene utilizzato diffusamente in tutto il mondo e viene supportato da alcuni studi scientifici controllati che sottolineano l’importanza di questa metodica terapeutica soprattutto nelle stipsi croniche funzionali e nelle forme “C” di intestino irritabile.
Il trattamento deve essere indicato dallo specialista che, dopo colloquio con la persona e adeguato inquadramento clinico, pone l’eventuale indicazione terapeutica.
Cos’è l’idrocolonterapia?
Una metodica che consente un efficace lavaggio del colon in tutta la sua lunghezza per mezzo di un’apparecchiatura professionale con acqua a temperature di 36 °- 37 °. I l trattamento, della durata di 45 – 60 minuti circa, viene effettuato da un’ equipe infermieristica specializzata alla presenza del chirurgo, dopo aver effettuato una visita preliminare. L’idrocolonterapia migliora la funzionalità digestiva, recuperando la regolare motilità dell’ intestino, ripristinando l’equilibrio intestinale (eubiosi) e favorendo l’ eliminazione di quelle sostanze che possono determinare, a lungo andare, favorendo la catarsi intestinale.
Alle Terme Virgilio viene praticata l’idrocolonterapia con la possibilità di acquistare i programmi da 3 o da 6 trattamenti.
Per maggiori info visita il sito o chiama lo 0309904923 per prenotare.