Tosse, raffreddore e sintomi influenzali, come mal di testa, gola infiammata e dolori muscolari: gli acciacchi invernali si sono già presentati puntuali. Anche quest’anno per milioni di italiani la stagione fredda è sinonimo di malessere e cure mediche.
Numerosi sono i rimedi e le cure a cui si può ricorrere per difendersi dall’aggressione dalle patologie invernali. Accanto al classico supporto farmacologico, la prevenzione si dimostra un’arma efficace per prepararsi al meglio alle malattie di stagione che, solitamente di origine virale, si manifestano colpendo le vie aeree con infiammazioni delle prime vie respiratorie, ma non solo.
La sempre maggiore diffusione di malattie croniche delle vie aeree a livello del naso e dei bronchi predispone a frequenti e protratte riacutizzazioni nella stagione invernale. La prevenzione e le terapie di mantenimento per queste malattie croniche sono fondamentali, ma spesso trascurate o sottovalutate. Le cure termali, insieme alle terapie farmacologiche, possono contribuire al miglioramento di queste patologie e oggi molti dei meccanismi d’azione, in particolare per quel che riguarda le acque sulfuree salsobromoiodiche, sono stati documentati dalla ricerca scientifica.
Sinusiti, tonsilliti e faringo-tonsilliti e bronchiti
Per quel che riguarda sinusiti, tonsilliti e faringo-tonsilliti e bronchiti, l’esperienza di chi effettua abitualmente cure termali conferma una riduzione degli episodi infiammatori acuti nel tempo. Studi clinici promossi dal Ministero della Salute e dalla Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale (Studio Naiade su più di 5 mila pazienti) hanno dimostrato anche una riduzione del consumo di antibiotici, di farmaci mucolitici e del tasso di ospedalizzazione e dei ricoveri.
L’efficacia maggiore delle cure inalatorie termali viene riscontrata soprattutto in ambito preventivo, in fase di stabilità delle condizioni cliniche.
È recente la dimostrazione scientifica con una metanalisi pubblicata dall’Università di Colonia sul rilevante miglioramento della funzione di trasporto del muco ottenuto con l’inalazione di acqua sulfurea già dopo 3 settimane di trattamento. È altrettanto importante l’evidenza fornita da questo studio che in 1.000 pazienti valutati, questa funzione migliora ulteriormente anche dopo 3 mesi dal primo ciclo di cura termale.
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Otiti
Un ciclo di cure termali inalatorie può aiutare anche i più piccoli ad affrontare il sopravvenire dei tradizionali episodi acuti invernali associati alle malattie da raffreddamento. I bambini sono, infatti, soggetti a sviluppare complicanze delle malattie da raffreddamento, e manifestare otiti che recidivando possono provocare riduzioni dell’udito che vanno affrontate tempestivamente.
Proprio in termini di prevenzione, le cure termali con le acque sulfuree salsobromoiodiche offrono un valido presidio terapeutico: la presenza dello zolfo svolge un’azione mucolitica, fluidificando le secrezioni (catarro) e facilitandone l’eliminazione. Si tratta di cure naturali, ben tollerate, non invasive e senza controindicazioni.
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Artrosi
L’inverno acuisce, inoltre, le sintomatologie dolorose legate all’artrosi: le cure termali rappresentano un valido presidio di supporto alla tradizionale terapia farmacologica e riabilitativa, in un approccio integrato alla cura di questi disturbi.
Le cure termali consigliate in questi casi sono la fango e balneoterapia: i fanghi sulfurei sono particolarmente indicati per il controllo del dolore e il miglioramento delle limitazioni funzionali articolari.
Il meccanismo d’azione e i conseguenti benefici della fangoterapia nel trattamento dell’artrosi si esplicano su un triplice livello: fisico, chimico e microbiologico. Si ha infatti l’azione del calore (termoterapia) del fango applicato a 45-48°C favorisce la vasodilatazione e di conseguenza una migliore circolazione sanguigna. Dal punto di vista dei minerali, lo zolfo migliora la funzionalità di cartilagini e articolazioni, lo stronzio favorisce il fissaggio del calcio nelle ossa e l’idrogeno solforato contribuisce a rigenerare ossa e cartilagini. Infine, la ricchezza di Cianobatterio aponinum del fango di Terme di Sirmione, recentemente documentata, aumenta il potenziale anti-infiammatorio dell’acqua, grazie alla produzione di potenti agenti anti-infiammatori (Interleuchina-10).
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Dermatite, psoriasi, acne
Anche patologie della pelle oggi molto diffuse, come dermatite, psoriasi e acne traggono benefici del trattamento termale.
Infatti, alternare i bagni solari estivi alle cure termali invernali rappresenta una strategia naturale e non invasiva per combattere i sintomi delle patologie della pelle. Si possono ottenere buoni risultati in termini di riduzione delle chiazze eritemato-desquamative con azione eutrofizzante e normalizzante degli strati cutanei superficiali.
Le acque termali più indicate nella cura della sintomatologia da psoriasi sono proprio le sulfuree salsobromoiodiche: la loro azione viene svolta attraverso la balneoterapia per circa 20 minuti, ma anche da applicazione di vapore, in particolare per l’acne, e fangature fredde per il trattamento di parti più o meno estese di cute.
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Le cure termali sono garantite dal Servizio Sanitario Nazionale per un ciclo di 12 sedute all’anno su prescrizione del medico curante.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato l’importanza delle cure termali quali cure complementari e integrative e ha promosso un programma internazionale di implementazione a livello mondiale (progetto Hydroglobe), sottolineando la loro efficace azione preventiva nel lungo periodo e la loro sostenibilità per i sistemi sanitari.
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