Che cos’è
Processo infiammatorio e degenerativo acuto o cronico a carico dell’inserzione prossimale dei muscoli estensori del polso alla loro origine sull’epicondilo, rientra nella categoria delle TENDINOPATIE INSERZIONALI.
Chi colpisce
Il 2% della popolazione viene colpita da questa patologia e l’età in cui l’incidenza è più alta è tra i 30 e i 50 anni.
Il 95% dei soggetti con “gomito del tennista” non è rappresentato da giocatori di tennis, mentre il 10-50% dei giocatori regolari di tennis presenta sintomi di “gomito del tennista”.Spesso si ha una storia di flessioni-estensioni del gomito ripetitive o un’iperattvità in pronazione-supinazione e sovraccarico (ad es., lavorare con un cacciavite, alzare bagagli pesanti in pronazione). Afferrare con forza una borsa pesante è una causa molto frequente.
Anche rastrellare le foglie, giocare a baseball, a golf, il giardinaggio e il bowling possono provocare un’epicondilite laterale.
I lavori più interessati sono: idraulico, muratore, giardiniere, carpentiere, macellaio, cuoco, falegname, sarto, pittore ecc. Altre attività colpite sono: suonare, giardinaggio (potare le piante) ecc.
Sede delle principali alterazioni patologiche è l’origine aponeurotica dell’estensore radiale breve del carpo (ERBC). Si possono riscontrare alterazioni anche nelle strutture muscolo-tendinee dell’estensore radiale lungo del carpo e dell’estensore comune delle dita.
- Fattori determinanti: microtraumi e iper-sollecitazioni
- Fattori favorenti: tecnica imperfetta, predisposizione individuale
Clinica
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- Dolore spontaneo, anche irradiato;
- dolorabilità alla pressione sull’epicondilo laterale;
- dolore all’estensione del polso contro resistenza;
- limitazione funzionale anche nel quotidiano;
- dolore alla flessione passiva delle dita e del polso a gomito completamente esteso (variabile).
Trattamento
L’approccio ai pazienti con epicondilite si suddivide in tre fasi.
La fase iniziale, o fase acuta, è rivolta alla riduzione dell’infiammazione e alla preparazione del paziente alla seconda fase.
La seconda fase è di recupero della forza e della resistenza. Vengono identificati e modificati gli eventuali fattori specifici di aggravamento.
La terza fase include una riabilitazione funzionale che ha lo scopo di riportare il paziente al livello di attività auspicato.
Fase iniziale:
- riposo;
- crioterapia (ghiaccio);
- terapie fisiche (Laser,Tecar,US,OPAF,Bemer);
- creno-kinesiterapia;
- bendaggio funzionale/tutore 10-15 gg.
Seconda fase:
- terapia manuale (mio-fasciale/MTP);
- kinesiterapia.
Terza fase:
- recupero Funzionale.
Riposo/Modificazione dell’attività
- Nei non atleti, l’eliminazione delle attività dolorose è la chiave per il miglioramento.
- Trattamenti con ghiaccio o FANS possono ridurre l’infiammazione, ma la ripetizione continuata dei movimenti che aggravano il dolore ritarderà il recupero.
Crioterapia
10’-15’ di ghiaccio, 4-6 volte al giorno.
Terapie fisiche
Un trattamento con una terapia fisica porterà un concreto miglioramento della sintomatologia grazie all’aumento della circolazione locale. Aumentando la circolazione l’organismo è in grado di eliminare le sostanze di deposito algogene (che inducono stimoli dolorosi) che si sono raccolte nella zona d’infiammazione. Inoltre l’utilizzo di una terapia fisica che sfrutta l’effetto termico e/o meccanico è utile per ridurre lo stato di contrattura muscolare e tensione mio-fasciale che si verificano a seguito dello stato doloroso.
Tecarterapia.
- Laserterapia ad alta potenza;
- OPAF (onde di pressione ad alta frequenza);
- ultrasuoni;
- terapia fisica vascolare Bemer (utile sia in fase acuta associata ad altre terapie fisiche, che in fase cronica associata al trattamento manuale ed all’esercizio terapeutico per la sua capacità di incrementare e migliorare la circolazione dei micro capillari, effetto che dura fino a 24 ore dopo il trattamento).
- Creno-kinesiterapia
- Nelle condizioni acute di infiammazione tendinea, come l’epicondilite, l’attività aerobica in acqua, di almeno 20 minuti in assenza del dolore, permette di eseguire esercizi muscolari d’intensità progressiva, aumentando l’afflusso micro circolatorio nella zona infiammata così da diminuire la stasi linfatica e di conseguenza anche il dolore.
- Alle Terme di Sirmione effettuiamo le terapie in acqua termale per sfruttare al meglio anche l’azione antinfiammatoria, antiossidante e di stimolazione del sistema immunitario della nostra acqua Solfurea-salsobromoiodica.
Tutore “di controforza”/Bendaggio funzionale
Il tutore va usato solo quando si praticano attività che aggravano il dolore.
La tensione deve essere confortevole quando i muscoli sono rilasciati, in modo che la contrazione massima degli estensori delle dita e del polso venga inibita dalla fascetta.
La fascetta viene applicata due dita distalmente alla zona dolente dell’epicondilo laterale.
Massaggio trasverso profondo (MTP) in cui la mobilizzazione dei tessuti molli viene fatta sul tessuto interessato ed in direzione perpendicolare ad esso.
Trattamento dei Trigger Point mio-fasciali con
Kinesiterapia
Gli esercizi riguardano in modo particolare il fine corsa e lo stretching passivo degli estensori del polso (gomito in massima estensione e polso in flessione, con leggera adduzione).
N.B. Prima di iniziare gli esercizi di rinforzo deve essere risolta la fase infiammatoria, con due settimane di assenza di dolore.
La comparsa di sintomi (ad es., dolore) modifica la progressione degli esercizi, con un livello più basso di intensità e un maggior ricorso alle applicazioni di ghiaccio se compare dolore.
Esercizi di rinforzo con graduale progressione sia del movimento che del carico. Inizialmente gli esercizi saranno in assenza di movimento articolare e senza carico, incrementando poi il movimento articolare ed utilizzando dei sovraccarichi.
Recupero Funzionale
Arriviamo poi al momento in cui verranno inseriti esercizi funzionali, finalizzati al recupero del gesto tipico dell’attività lavorativa o sportiva pre-patologica effettuato con carichi massimali.
Allo stabilimento Virgilio delle Terme di Sirmione un team di medici specialisti e fisioterapisti possono seguire la persona nel percorso di cura e di riabilitazione. Si praticano anche l’agopuntura e l’ozonoterapia. E’ necessario prenotare per tempo.
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