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Occhio all’etichetta

a cura di Terme di Sirmione - 23 Marzo 2016

Impariamo a leggere le etichette alimentari. Come ci insegna Feuerbach: “siamo ciò che mangiamo” e ciò che mangiamo è anche quanto riportato in etichetta. La Dott.ssa Anna Villarini spiega perché è così importante per un’alimentazione sana leggere attentamente quanto sta scritto sulla confezione.

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Imparare a leggere le etichette è fondamentale, ci permette di conoscere ciò che stiamo per mangiare. Cerchiamo di non fermarci a quello che è scritto in bella vista e in grande ma cerchiamo le informazioni più importanti…ad esempio la lista degli ingredienti.

Qui viene riportata qualsiasi sostanza, compresi gli additivi, utilizzata nella fabbricazione o nella preparazione di un prodotto alimentare e ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma modificata. Tutti gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente di peso. Al primo posto è indicato quello presente in quantità maggiore e via via fino a quello presente in quantità minore, in modo da dare un’idea della composizione pur non specificando i singoli pesi.

Gli ingredienti a cui prestare maggiore attenzione sono zuccheri, grassi, additivi e aromi.

Gli zuccheri

Lo zucchero è in tantissimi alimenti: c’è nei piselli in scatola, nei sughi pronti, nella maionese, nelle fette biscottate, nel pane, nel ketchup, nello yogurt, nei succhi di frutta, cioè.. in tantissimi prodotti di pasticceria. A volte si aggiunge zucchero per conservare altre per esaltare un gusto. Le bevande zuccherate (sia bibite che succhi di frutta) però sono diventate un alimento così comune che stanno sostituendo l’acqua contribuendo all’aumento di peso della popolazione che ne fa un consumo frequente.

Ma troppi zuccheri semplici sono un fattore di rischio per tante patologie (le oncologica, le cardiovascolari, il diabete e, in generale tutte le patologie legate all’aumento dell’età). Come ci ricorda l’Organizzazione Mondiale per la Sanità non dovremmo consumare più del 10% in zuccheri semplici in una giornata ma meglio stare sotto il 5%.

Questo non vuol dire che i “senza zucchero” siano migliori. Infatti per legge non devono contenere saccarosio (cioè lo zucchero bianco più utilizzato) ma gli zuccheri semplici sono molti. Troviamo infatti lo sciroppo di glucosio, o il maltosio (uno zucchero fatto da due molecole di glucosio) o destrosio (il nome “chimico” del glucosio) oppure molti dolcificanti di sintesi che, se non aumentano la glicemia possono aumentare i livelli d’insulina, i trigliceridi, gli acidi urici, il senso di fame o hanno azione lassativa (ad esempio quando il loro nome termina in “olo”). Meglio gli alimenti con dolcificanti naturali come il succo di mela o il succo di uva, ma comunque non ne abusiamo.

I grassi

Ormai tutti sanno che quelli idrogenati sono composti industriali di sintesi derivati da grassi insaturi vegetali e fanno male alla salute perché ricchi in grassi saturi e grassi “trans”, che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari.

Per evitare questi grassi, bisogna controllare che, tra gli ingredienti scritti sulle etichette non compaiano: olii o grassi vegetali idrogenati (oggi rari) o parzialmente idrogenati. Ma anche la scritta “grassi non-idrogenati” non dice nulla di buono perché è importante, per chi acquista, conoscere quale grasso è stato aggiunto… può essere olio di cocco, ricco di saturi, o olio di palma, il cui impatto sulla salute è oggi molto dibattuto!! Meglio scegliere i cibi con olio extravergine di oliva, che, quando presente, viene riportato tra gli ingredienti.

Additivi e aromi

Additivi e aromi sono sostanze che vengono aggiunte al cibo per prolungarne la conservazione (conservanti), per prevenire i fenomeni di irrancidimento (antiossidanti), per migliorarne l’aspetto, il colore e il sapore (coloranti, addensanti, emulsionanti, dolcificanti, esaltatori di sapidità) e per esaltare il gusto (aromi). Ma alcuni additivi possono causare problemi alla nostra salute specialmente se mangiati per lungo tempo Attenzione, ad esempio, ai sali di nitriti e di nitrati (E249, E250, E251, E252), presenti ad esempio nei salumi, che formano nello stomaco sostanze cancerogene dette nitrosamine..

Inoltre

la presenza di molti aromi fa pensare che gli ingredienti utilizzati non siano molto buoni visto che si vuole esaltare un sapore.

Bibliografia

  • FDA(U.S. Food and Drug administration, Center for food safety and applied nutrition. Hazard Analisis and Critical Control Point)
  • Ministero della salute(Alimenti: Autocontrollo con sistema HACCP)
  • Guida europea(Commissione europea: Salute e protezione del consumatore. Sistema HACCP)
  • International Alliance(Alleanza internazionale HACCP. Database articoli scientifici)
  • Raccomandazioni WCRF/AICR 2007
  • Linee guida American Heart Assocciation

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Per maggiori info visita il sito o chiama lo 0309904923 per prenotare.

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Archiviato in: Alimentazione Parole chiave: Dott.ssa Anna Villarini

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